Gentili genitori,
trasmettiamo una guida dell’Azienda Sanitaria Provinciale e alcune indicazioni in caso di rilevazione di casi sia a casa sia a scuola.
La guida dell’APSS è particolarmente istruttiva rispetto al fenomeno in generale, alle caratteristiche, ai luoghi comuni e pregiudizi, alle attenzioni da assumere, ai trattamenti, alle procedure.
Alleghiamo anche il modulo di autocertificazione che le famiglie possono usare per comunicare l’avvenuto trattamento alla scuola (analogo modulo si trova nell’opuscolo dell’APSS). Si consiglia di inviarlo via email alla segreteria oppure di farlo consegnare al rientro in busta chiusa o comunque in maniera rispettosa della privacy.
Va sottolineato che un aspetto estremamente importante è la responsabilizzazione delle famiglie, accanto all’impegno informativo e di segnalazione da parte della scuola. Inoltre, per quanto sia una situazione fastidiosa, si tratta di un fenomeno che va collocato nella giusta dimensione di preoccupazione. Insomma, niente panico, ma le giuste e responsabili procedure.
Da parte della scuola, a fronte della rilevazione di un caso, viene avvertita la famiglia; di più casi, si avvertiranno le famiglie della classe.
Gli insegnanti mantengono la dovuta riservatezza in ogni caso. Così si richiede anche alle famiglie.
In caso di infestazione, la scuola informerà il Servizio di Medicina Preventiva.
Va sottolineato che
- L’APSS non fa alcun intervento (screening, visita a chiamata ecc.) direttamente sulle classi.
- La scuola non può attuare alcun provvedimento di allontanamento se non disposto espressamente dall’autorità sanitaria. Nei casi di pediculosi non viene di norma previsto alcun provvedimento.
- Anche sugli aspetti di attenzione educativi e sulla privacy, e sul comportamento da tenere in questi casi, è bene leggere l’opuscolo dell’Azienda sanitaria provinciale “Occhio al pidocchio”
La pediculosi è alquanto frequente e sono possibili reinfestazioni per periodi anche lunghi.
I pidocchi della testa sono piccoli insetti. Non hanno ali e perciò non possono volare, non possono saltare. Essi si spostano da un capello all’altro per contatto diretto testa a testa.
La femmina depone 5-12 uova al giorno (più di 300 nell’arco della vita). Le uova rimangono attaccate tenacemente al capello. Le uova sono chiamate anche lendini.
Le uova hanno bisogno del calore e dell’umidità del cuoio capelluto e perciò sono vitali se trovate vicino alla radice del capello (indicativamente entro 1,5 cm). Le uova si schiudono dopo 7-10 giorni e dopo altri 7-10 giorni l’insetto diventa adulto ed è in grado di deporre altre uova.
Sui capelli si possono trovare contemporaneamente pidocchi adulti e uova.
Solo gli insetti possono muoversi da una testa all’altra. Le uova non si diffondono (anche se possono essere la spia della presenza di insetti).
La forfora può essere scambiata per uova.
Il prurito e il bisogno di grattarsi la testa possono essere dei segnali, ma attenzione!
Molti bambini possono non avere prurito anche se hanno i pidocchi e il prurito può avere altre cause.
Esistono prodotti efficaci indicati anche nell’opuscolo e procedure che portano alla risoluzione del problema (pettinini, metodo balsamo-pettinino – vd. l’opuscolo).
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